Sabato 28 Agosto, dalle 18.00

 

tra i due eventi cena a buffet dalle 20.00 circa. prentazioni al +39 349 5786585

Com’è cominciato tutto? – avventure della musica del XX secolo
 

Incontro con Guido Zaccagnini. Una lezione di musica contemporanea.

Guido Zaccagnini, musicologo e storico della musica, è nato a Roma nel 1952 e si è dedicato alla musica sotto diversi aspetti. Come pianista, ha eseguito e registrato (per l’etichetta Edipan) le musiche liederistiche di F. Nietzsche, affrontando anche, per anni, il repertorio contemporaneo con il complesso “Spettro Sonoro” da lui fondato (ha suonato, tra l’altro, in prima esecuzione assoluta, “Madrigale” di Aldo Clementi). Come compositore, ha firmato le musiche di film (“Roma, Paris, Barcelona”, premio De Sica 1989), documentari (“Ultimo minuto”, “Geo e Geo”, “Il decalogo dei Taliban”), sceneggiati radiofonici (“Parigi sbastigliato”, “Football Concert”) e fiction (“Vortice”, girato nel 2002 in Afghanistan). Come critico musicale, ha collaborato con quotidiani, settimanali e riviste specializzate; da anni, inoltre, conduce programmi musicali per la Terza Rete Radiofonica della RAI. Ha curato e tradotto per le Edizioni Adelphi il libro di Charles Rosen “La generazione romantica”; per Einaudi, ha tradotto il libro di Maynard Solomon “Su Beethoven”; per la Pendragon di Bologna, ha scritto il libro “Hector en Italie”, dedicato a Hector Berlioz. Insegna “Storia della Musica” al Conservatorio “F. Morlacchi” di Perugia e all’Università “Roma Tre”.

 

Time Works

 

Vitaliano Trevisan – voce, Roberto Dani – batteria preparata, Daniele Roccato – contrabbasso

[…] Essere una voce che non detta la regola, che non racconta una storia, che non ha niente da narrare, ma semplicemente si incontra con due entità musicali – contrabbasso e batteria preparata –, dando all’incontro valore d’occasione. Time Works è il percorso che di volta in volta, di luogo in luogo, è generato dall’occasione. Seguendo la partitura: una superficie liquida, con delle increspature che si infittiscono, senza per questo mai rompere la tensione; accordi congelati; una zona di pulsazioni indipendenti; una frattura seguita da una serie di aforismi; oscillazioni che si sovrappongono, si intrecciano, confliggono; una serie di segmenti che portano a un unisono. Il testo c’è, ma, dovendo aderire a dei principi formali che prescindono dal senso, non può essere stabile. E lo stesso un’eco rimane. Ciascun possibile è un’ombra sonora. »

Vitaliano Trevisan è nato a Sandrigo nel 1960. Ha pubblicato per Einaudi Stile libero I quindicimila passi, un resoconto (2002, vincitore del Campiello Francia nel 2008), Un mondo meraviglioso, uno standard (2003), Shorts (2004, vincitore del Premio Chiara), Il ponte, un crollo (2007) la raccolta Grotteschi ed Arabeschi (2009), e Tristissimi Giardini, di recente uscita per Laterza. I suoi libri sono tradotti in Francia per Verdier e Gallimard. La sua produzione teatrale include l’adattamento di Giulietta di Federico Fellini con Michela Cescon (2004), Il lavoro rende liberi per la regia di Toni Servillo (2005), e il monologo Solo RH portato sulla scena da Roberto Herlitzka nel 2007. Per il cinema è stato sceneggiatore e attore in Primo amore di Matteo Garrone e attore in Riparo di Marco Simon Puccioni. Di recente ha partecipato come attore alla miniserie per Sky Nel nome del male con la regia di Alex Infascelli e alla produzione Rai C’era una volta la città dei matti, per la regia di Marco Turco.

Roberto Dani, classe 1969, inizia a suonare sin da giovanissimo come autodidatta.  La sua ricerca tende all’abbattimento delle barriere stilistiche all’interno dei linguaggi e ad emancipare il ruolo melodico e solista del proprio strumento; gran parte del suo lavoro è incentrata sull’improvvisazione e i confini tra la musica improvvisata e la musica scritta. La scena attuale lo vede partecipe a diversi progetti come il Chamber Trio di Giorgio Gaslini, Stefano Battaglia Trio, Roberto Bonati Ensemble, ai più recenti duo con Annette Peacock, al progetto RAM con Michele Tadini, ai campionamenti in tempo reale.  Dal 2003 privilegia la performance solista, contesto a lui particolarmente congeniale, giungendo spesso a confrontarsi con il teatro. Si esibisce in tutta Europa, Americhe, Africa e Giappone. Ha all’attivo un’intensa attività didattica nel campo dell’improvvisazione, attraverso la conduzione di laboratori musicali per ensembles di strumenti nonchè alcuni masterclass nei Conservatori italiani.

Daniele Roccato, contrabbassista solista fra i più noti e attivi del panorama concertistico internazionale, è nato ad Adria (Ro) nel 1969. Si è dedicato alla valorizzazione del contrabbasso come strumento solista attraverso la trascrizione, la diffusione del grande repertorio originale della seconda metà del Novecento e la promozione di nuove musiche senza distinzione di generi e stili. Nella sua personale ricerca di interazione con le varie arti ha collaborato con personalità del teatro (David Riondino, Sebastiano Lo Monaco), della letteratura (Vitaliano Trevisan), del jazz (Richard Galliano), della danza (Carla Fracci, Francesco Scavetta) e del pop (Lucio Dalla, Francesco De Gregori, Roberto Vecchioni). Titolare della cattedra di contrabbasso presso il Conservatorio di Musica di Perugia, è ideatore del progetto Ludus Gravis e direttore artistico del festival internazionale Ludus Gravis – contemporaneaMente Contrabbasso. Vive a Roma.

Be Quiet. Il tempo lavora.

    Fabbrica Saccardo, via Progresso 1  SCHIO (VI)
    Tra i due eventi odierni è prevista cena a buffet –
    gradita la prenotazione al +39 349 5786585
    Biglietti: ingresso/serata 10 euro, sabato 28 ingresso + buffet 15 euro

    info e contatti: www.assurdoteatro.it
    mail: info@assurdoteatro.it
    mob.: +39 349 5786585

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Venerdì 27 Agosto, ore 21.00

Roberto Dani – Lontano

Roberto Dani – solo per batteria preparata, archetti

Roberto Dani, classe 1969, inizia a suonare sin da giovanissimo come autodidatta. La sua ricerca tende all’abbattimento delle barriere stilistiche all’interno dei linguaggi e ad emancipare il ruolo melodico e solista del proprio strumento; gran parte del suo lavoro è incentrata sull’improvvisazione e i confini tra la musica improvvisata e la musica scritta. La scena attuale lo vede partecipe a diversi progetti come il Chamber Trio di Giorgio Gaslini, Stefano Battaglia Trio, Roberto Bonati Ensemble, ai più recenti duo con Annette Peacock, al progetto RAM con Michele Tadini, ai campionamenti in tempo reale. Dal 2003 privilegia la performance solista, contesto a lui particolarmente congeniale, giungendo spesso a confrontarsi con il teatro. Si esibisce in tutta Europa, Americhe, Africa e Giappone. Ha all’attivo un’intensa attività didattica nel campo dell’improvvisazione, attraverso la conduzione di laboratori musicali per ensembles di strumenti nonchè alcuni masterclass nei Conservatori italiani.

 
Daniele Roccato – Solo

Daniele Roccato – contrabbasso

Programma:
Johann Sebastian Bach – Suite No. 3 BWV 1009 (versione per contrabbasso di Daniele Roccato, 2009)
La Monte Young – Composition 1960 No. 7
Stefano Scodanibbio –  Due Pezzi Brillanti
La Monte Young – Composition 1960 No. 9
Luciano Chessa – San Giovanni del Compianto

Daniele Roccato, contrabbassista solista fra i più noti e attivi del panorama concertistico internazionale, è nato ad Adria (Ro) nel 1969. Si è dedicato alla valorizzazione del contrabbasso come strumento solista attraverso la trascrizione, la diffusione del grande repertorio originale della seconda metà del Novecento e la promozione di nuove musiche senza distinzione di generi e stili. Nella sua personale ricerca di interazione con le varie arti ha collaborato con personalità del teatro (David Riondino, Sebastiano Lo Monaco), della letteratura (Vitaliano Trevisan), del jazz (Richard Galliano), della danza (Carla Fracci, Francesco Scavetta) e del pop (Lucio Dalla, Francesco De Gregori, Roberto Vecchioni). Titolare della cattedra di contrabbasso presso il Conservatorio di Musica di Perugia, è ideatore del progetto Ludus Gravis e direttore artistico del festival internazionale Ludus Gravis – contemporaneaMente Contrabbasso. Vive a Roma.

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Giovedì 26 Agosto, ore 21.30

Terry Riley – In D (2009)

“In C” version for double basses by Stefano Scodanibbio

Con Ensemble Ludus Gravis:
Daniele Roccato – contrabbasso principale
Stefano Battaglia, Maurizio Bucci, Paolo Di Gironimo, Simone Masina, Andrea Passini, Giacomo Piermatti, Francesco Platoni, Alessandro Schillaci – contrabbassi

Considerata unanimemente come il manifesto del minimalismo (e spesso come la sua massima espressione), In C, del 1964, è probabilmente l’opera che ha maggiormente influenzato la storia recente della musica. Il brano si sviluppa attraverso la stratificazione di cellule motiviche esposte in base a una serie di indicazioni, che lascia agli esecutori una libertà interpretativa ai limiti dell’improvvisazione. Così il brano, come un organismo vivente, cresce, si sviluppa, si dilata e si contrae, si frantuma e si coagula, si infiamma e si placa. Con in C la musica riacquisludusgravis_imgta la sua essenza ludica di festa liberatoria, di espressione rituale collettiva. La versione “in D” per ensemble di contrabbassi è stata pensata da Stefano Scodanibbio (che con Terry Riley suona in duo da molti anni) appositamente per il Ludus Gravis.

“In D” nell’esecuzione dell’ensemble Ludus Gravis, apre la seconda parte della rassegna Be Quiet – Il tempo lavora, che si svolgerà da giovedì 26  a sabato 28 agosto presso gli spazi della fabbrica Saccardo di Schio, per un programma d’eccezione dedicato alla musica contemporanea.

Daniele Roccato, contrabbassista solista fra i più noti e attivi del panorama concertistico internazionale, è nato ad Adria (Ro) nel 1969. Si è dedicato alla valorizzazione del contrabbasso come strumento solista attraverso la trascrizione, la diffusione del grande repertorio originale della seconda metà del Novecento e la promozione di nuove musiche senza distinzione di generi e stili. Nella sua personale ricerca di interazione con le varie arti ha collaborato con personalità del teatro (David Riondino, Sebastiano Lo Monaco), della letteratura (Vitaliano Trevisan), del jazz (Richard Galliano), della danza (Carla Fracci, Francesco Scavetta) e del pop (Lucio Dalla, Francesco De Gregori, Roberto Vecchioni). Titolare della cattedra di contrabbasso presso il Conservatorio di Musica di Perugia, è ideatore del progetto Ludus Gravis e direttore artistico del festival internazionale Ludus Gravis – contemporaneaMente Contrabbasso. Vive a Roma.

Ludus Gravis, ensemble di contrabbassi dedito all’esecuzione di musica contemporanea, nasce dall’incontro di Stefano Scodanibbio con Daniele Roccato e il suo gruppo di allievi, e debutta nel Marzo 2010 presso l’Auditorio Nacional di Madrid. Data la sua straordinaria originalità, Ludus Gravis si pone come un’autentica novità nel panorama concertistico internazionale. Il repertorio comprende brani di John Cage, Hans Werner Henze, Arvo Pärt, Terry Riley, Stefano Scodanibbio, Galina Ustvolskaya.

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Be Quiet. Il tempo lavora.

Inizia domani la seconda parte della rassegna Be Quiet.

Be Quiet. Il tempo lavora. c/o Fabbrica Saccardo, SCHIO

ringraziamo tutti quelli che ci hanno seguito a Dueville.

 

Be Quiet. Il tempo lavora.
   
    da giovedì 26 a sabato 29 agosto c/o Fabbrica Saccardo, via Progresso 1  SCHIO (VI)
    Biglietti: ingresso/serata 10 euro, sabato 28 ingresso + buffet 15 euro

    info e contatti: www.assurdoteatro.it
    mail: info@assurdoteatro.it
    mob.: +39 349 5786585

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Martedì 24 Agosto, ore 21.30

CM9/10

Con Vitaliano Trevisan, Daniele Roccato e ensemble Ludus Gravis : Daniele Roccato – contrabbasso principale,
Maurizio Bucci, Giacomo Piermatti, Francesco Platoni, Alessandro Schillaci – contrabbassi

Programma:
Angel Peña – Etude monotone pour Johnny *
Roberto Dani – Forma #1
Claudio Monteverdi – Piagne e Sospira*
Franco Bracardi – Se penso a te *
Daryl Runswick – American Basses
Claudio Monteverdi – Lasciatemi Morire (dal “Lamento d’Arianna”)*
Frank Proto – Quartett for basses Part II
Daniele Roccato – Aqua
Arvo Part – Pari Intervallo *
Daniele Roccato – Minima Colloquia
Daniele Roccato – Hommage à C.S.

* arrangiamento di Daniele Roccato

Letture da:
Samuel Beckett – Primo Amore
Paul A. Boghossian – Beneficenza
William Burroughs – Pasto nudo
Robert Walser – La passeggiata
Vitaliano Trevisan – Un mondo Meraviglioso, Standards, Grotteschi e arabeschi

Busnelli Giardino Magico – area della biblioteca comunale, via Rossi 37 DUEVILLE (VI)
biglietti: interi 7 euro, ridotti 5 euro
apertura bar dalle 20.30
In caso di pioggia lo spettacolo si terrà presso il Teatro Busnelli, via Dante 30 – DUEVILLE (VI)

info e contatti: www.assurdoteatro.it
mail: info@assurdoteatro.it
mob.: +39 349 5786585


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Domenica 22 Agosto, ore 21.30

I misteri del giardino di Compton House

un film di Peter Greenaway

Ambientato alla fine del Seicento, in una villa immersa nel verde della campagna inglese, il film racconta la vicenda di un intrigo mortale. La signora Herbert, moglie di un ricco proprietario terriero, padrone di Compton House, chiede a Mister Neville, paesaggista alla moda, di eseguire dodic…i disegni della sontuosa dimora. Vuol farne dono simbolico di pace al marito che l’ha sposata per interesse e sembra mostrare maggior cura per le serre ed i giardini che affetto per la moglie. I disegni devono essere eseguiti per il ritorno del signor Herbert, partito per un breve viaggio di due settimane. Nel contratto la dama, per convincere il riluttante pittore, inserisce la singolare clausola, in carattere con l’epoca libertina, che la impegna ogni giorno a concedere i suoi favori a Neville. Fiero del successo, l’artista si mette al lavoro, imponendo con arroganza le sue regole agli abitanti di Compton House: mentre egli disegna, essi devono sparire, lasciando libera la visuale del paesaggio e, quando il lavoro è finito, la signora Herbert, deve essere pronta a ciò che egli vuole. Dopo il sesto disegno, anche la figlia degli Herbert, moglie insoddisfatta di un tedesco borioso e di scarsa virilità, chiede al pittore un secondo contratto intimo ed egli accetta di buon grado. Nella pace del paesaggio campestre appaiono, nel frattempo, oggetti inquietanti: una camicia lacerata, un paio di stivali, un farsetto con uno strappo all’altezza del cuore e, alla fine, anche un cavallo che attraversa i campi senza cavaliere; quasi una pista che sembra ricondurre alla figura di Herbert facendone sospettare la morte. Ma Neville assapora l’illusorio trionfo e sembra non accorgersi, mentre disegna la villa e la campagna con precisione maniacale, di mettere insieme, nei suoi paesaggi, gli indizi e le tracce di un delitto; in tal modo i dodici disegni diventano documenti rivelatori di un oscuro intrigo. Scoperto il cadavere del signor Herbert in un canale del giardino e, ottenuto con la gravidanza della figlia degli Herbert che il patrimonio resti in famiglia, Neville è ormai strumento inutile e testimone pericoloso. Quando egli si accorge del suo ruolo, è, ormai, troppo tardi: i potenti che egli ha sfidato lo uccideranno per salvare i loro interessi. I dodici disegni saranno bruciati e nessuna traccia rimarrà del pittore nel tragico gioco di morte.

Busnelli Giardino Magico_area della biblioteca comunale,
via Rossi 37 – DUEVILLE (VI)

SERATA AD INGRESSO GRATUITO
apertura bar dalle 20.30
In caso di pioggia l’evento si terrà presso il Teatro Busnelli, via Dante 30

info e contatti: www.assurdoteatro.it
mail: info@assurdoteatro.it
mob.: +39 349 5786585

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Sabato 21 Agosto, ore 21.30

La Bancarotta o sia Mercante Fallito

 

da Carlo Goldoni, una riscrittura di Vitaliano Trevisan.

 
ANTEPRIMA: una lettura scenica del nuovo progetto di Vitaliano Trevisan. Con Vitaliano Trevisan, Giancarlo Previati, Pino Costalunga, Mirko Artuso, Vasco Mirandola, Valentina Brusaferro, Riccardo Bocci. REGIA: Michele De Vita Conti.

Vitaliano Trevisan riscrive Goldoni. Per farlo sceglie un testo poco frequentato, la Bancarotta, opera che per Goldoni segna una svolta: a partire da un canovaccio della commedia dell’Arte, gradualmente le maschere cadono in disuso e inizia a delinearsi un’idea di testo più determinato ed esteso, entro certi limiti prescrittivo, di contro alla prassi del recitare a soggetto, esercitata fino ad allora.
Un lavoro di riscrittura meditato a lungo di un’opera scelta anche per la sua sorprendente attualità: un mercante –  potrebbe essere benissimo un piccolo imprenditore del nordest – fallisce a causa dei suoi vizi e delle sue manie, circondato da una corte di individui rapaci, all’interno di una società deteriorata nei costumi e nelle intenzioni.
Come una sorta di work in progress di cui per il momento si darà in forma di lettura scenica solo la prima parte, l’intero progetto ad oggi non è supportato da alcuna produzione, e sebbene sia in predicato di trovarla a breve, è reso possibile soprattutto grazie alla disponibilità e all’interesse di Michele De Vita Conti che ne cura la regia, e all’ottimo gruppo di attori, quasi tutti veneti, che ad esso hanno aderito con entusiasmo: Mirko Artuso, Pino Costalunga, Vasco Mirandola, Giancarlo Previati, Valentina Brusaferro e Riccardo Bocci, l’unico romano.  Il testo nasce proprio dallo stretto contatto con la scena e gli attori, con i quali si confronta anche per quanto riguarda la lingua, che accentua l’attualizzazione dell’originale goldoniano: una lingua che non è più il veneziano, ma risentendo della diversa provenienza di ciascuno su un territorio per quanto circoscritto, è la multiforme cadenza della metropoli Nord-Est.

Oltre all’appuntamento di Sabato 21 Agosto, La Bancarotta parteciperà in Settembre al Festival Sguardi di Padova, vetrina per questo tipo di proposte.

“Un bancarottiere fraudolento é un delinquente che, abusando della fiducia del pubblico, fa disonore a se stesso, rovina la sua famiglia, deruba, tradisce i privati e fa torto al commercio in generale. (…), e mi estesi fino agli uomini di legge, che, gettando polvere negli occhi dei creditori, danno il tempo ai bancarottieri dolosi di rendere i loro fallimenti più sicuri e redditizi.”
Così Goldoni, nei Mémoires, a proposito della Bancarotta, ovvero Il mercante fallito, rappresentata al San Samuele nel carnevale del 1741. Lo scenario “reale” cui Goldoni fa esplicito riferimento, sembra non essere affatto lontano da quello del nostro presente, anzi: mai come oggi detto scenario assume la cifra dell’universale, o, se si preferisce, del “globale”. Ora, ecco il nostro intendimento: partire dal testo usando le specifiche goldoniane come un programma di interfaccia per leggere il presente e innestarlo in quel passato. Il tempo in cui si svolgerà l’azione sarà giocoforza incerto: né ora, né allora, o, se si preferisce, ora e allora. E a dissolutezza andrà a sommarsi dissolutezza, a cinismo cinismo, mentre tutti i personaggi continueranno, per tutto il tempo, a tirar su col naso. Da ultimo, un cenno alla lingua: veneto naturalmente, ma essendo il luogo dell’azione non più Venezia, ma quella gigantesca e informe e cancerosa metropoli del nord-est in cui, consapevolmente o meno, ci ritroviamo a vivere, ogni attore porterà la sua cadenza a seconda dell’area di provenienza. Riscrivere e rimettere in scena. Viste le premesse, comunque vada sarà un fallimento.

Vitaliano Trevisan

 

Busnelli Giardino Magico – area della biblioteca comunale, via Rossi 37 DUEVILLE (VI)
biglietti: interi 7 euro, ridotti 5 euro
apertura bar dalle 20.30
In caso di pioggia lo spettacolo si terrà presso il Teatro Busnelli, via Dante 30 – DUEVILLE (VI)

info e contatti: www.assurdoteatro.it
mail: info@assurdoteatro.it
mob.: +39 349 5786585


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Venerdì 20 Agosto, ore 21.30

Panchine – come uscire dal mondo senza uscirne

Dall’omonimo testo di Beppe Sebaste uno spettacolo di Loris Tormen

Panchine nasce nel 2008 con l’uscita dell’omonimo libro di Bebbe Sebaste per Laterza, in concomitanza con l’ennesimo provvedimento di rimozione delle panchine nel nome di un malriposto e forse un po’ semplicistico  tentativo di rispondere ad un crescente bisogno di sicurezza sociale, che dopo aver colpito alcune città venete, proprio in quel periodo interessa Belluno. Loris Tormen, bellunese, decide di portarlo sulla scena:  è un viaggio, in Italia e all’estero, verso luoghi anche anonimi,  per lo meno inaspettati, tutti legati in qualche modo dalle panchine per la loro presenza, o la loro mancanza. Viene così a delinearsi un’insolita topografia ricca di riferimenti bibliografici: con sorpresa si scopre quanti libri siano nati proprio sulle panchine, quante opere abbiano ispirato a chi scrive, seduto su una panchina, canzoni, poesie, romanzi. Da Simenon a Beckett, Italo Calvino con Marcovaldo, la panchina su cui i primi due personaggi del Maestro e Margherita di Bulgakov siedono, prima che il Diavolo ci si metta di mezzo. E molte altre storie, molte altre panchine.  Del resto: la panchina è un elemento così radicato nel paesaggio urbano da garantire a chi la occupa uno status di semi-invisibilità, dal quale è possibile vedere tutto “non visti”, ma è anche un luogo di scambio sociale perché non è possibile non sentirsi in dovere di scambiare  due parole con chi ci si siede accanto. In fondo le panchine hanno anche lo scopo di rendere socialmente gradevole un posto, sedersi su una panchina non costa nulla: sono il simbolo di uno spazio pubblico, di una socialità che si sta perdendo. Seguendo il percorso del libro, lo spettacolo di Loris Tormen ha tutta la forza della parola detta, un monologo fatto di luoghi, aneddoti e panchine.

La letteratura è piena di panchine perché parla della vita della gente – e la gente, sopra ogni cosa, aspetta, e aspettando gira a zonzo e si siede dove capita. Poi parla di panchine perché quelli che scrivono, oltre ad aspettare e guardare anche più degli altri, hanno spesso una vita di frontiera, senza appartenenza. Le panchine, simboli della soglia, sottili frontiere tra dentro e fuori, oggi in via d’estinzione, come se la loro gratuità nel nuovo orizzonte del welfare fosse assolutamente da bandire. La panchina, dove si lascia libera la mente di vagare, divagare, passeggiare da fermo La panchina è un luogo di sosta, un’utopia realizzata. E’ vacanza a portata di mano. Sulle panchine si contempla lo spettacolo del mondo, si guarda senza essere visti e ci si dà il tempo di perdere tempo, come leggere un romanzo.

Loris Tormen

Busnelli Giardino Magico – area della biblioteca comunale
via Rossi 37, Dueville (VI)
Interi 7, ridotti 5 euro,
Apertura bar dalle 20.30
IN CASO DI PIOGGIA LO SPETTACOLO SI TERRA’ PRESSO IL CINEMA TEATRO BUSNELLI, VIA DANTE 30

info e conatti: www.assurdoteatro.it
info@assurdoteatro.it
+39 349 5786585

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Giovedì 19 Agosto, ore 21.30

Oscillazioni

Un monologo. di Vitaliano Trevisan, con Riccardo Bocci, regia Valerio Vittorio Garaffa

‘Oscillazioni’ è un testo dal titolo appropriato. Come una melodia che rimane identica ma sembra cambiare a causa delle armonie che le si muovono sotto, le parole di questo testo trasformano i propri significati, tramutando l’ossessione in presa di coscienza e viceversa, in una continua intermittenza sul cui sfondo si affaccia un destino incombente e, forse, ineluttabile. Attraverso il racconto di una vicenda personale ed estrema, il personaggio compie un viaggio fatto di percorsi mentali che si restringono su un quotidiano ossessivo per poi allargarsi fino a confrontarsi con l’idea del senso della vita e della Natura. Sinapsi poliritmiche che disegnano un’esistenza dove l’identità oscillante tra l’essere e il non essere cessa drammaticamente di essere un problema.

Valerio Vittorio Garaffa

Busnelli Giardino Magico – area della biblioteca comunale, via Rossi 37 DUEVILLE (VI)
biglietti: interi 7 euro, ridotti 5 euro
apertura bar dalle 20.30
In caso di pioggia lo spettacolo si terrà presso il Teatro Busnelli, via Dante 30 – DUEVILLE (VI)

info e contatti: www.assurdoteatro.it
mail: info@assurdoteatro.it
mob.: +39 349 5786585

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Mercoledì 18 Agosto, ore 21.30

Marking the Corner

Un incontro sul territorio. partecipano: Romolo Bugaro, Ilvo Diamanti, Giulio Mozzi, Fabrizio Panozzo, Vitaliano Trevisan, Gian Mario Villalta. Letture di Pino Costalunga.

Busnelli Giardino Magico_area della biblioteca comunale,
via Rossi 37 – DUEVILLE (VI)

SERATA AD INGRESSO GRATUITO
apertura bar dalle 20.30
In caso di pioggia l’evento si terrà presso il Teatro Busnelli, via Dante 30

info e contatti: www.assurdoteatro.it
mail: info@assurdoteatro.it
mob.: +39 349 5786585

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